Il Museo della Collegiata di Sant’Andrea nasce il 29 giugno del 1859 e si trova nell’antico Palazzo della Propositura attiguo alla Collegiata di Sant’Andrea.
Fu il Governo provvisorio della Toscana a elargire, all’Opera di Sant’Andrea, un sussidio per il restauro dei monumenti d’arte della chiesa a patto che l’Opera, il Capitolo, il Proposto e il Municipio si impegnassero nel restauro dell’edificio. Già il 13 febbraio del 1860 si comunicava al Ministero che la Compagnia di San Lorenzo, all’interno della Collegiata, era la sede destinata alla istituenda pinacoteca. L’antico oratorio, da tempo utilizzato come semplice magazzino, venne trasformato in un locale «a modo di Galleria» adatto a ospitare quelle opere che non potevano essere conservate sugli altari della Chiesa. Nel 1863 il Museo aveva un assetto definitivo.
Alla fine degli anni Trenta del secolo scorso, il rapido incremento delle opere impose l’ampliamento del Museo nell’attuale sede, separata ma contigua alla Collegiata. Il progetto fu affidato all’architetto Piero Sampaolesi, che suggerì la realizzazione di due grandi sale per le opere di scultura e pittura di dimensioni maggiori e il restauro del chiostro per l’esposizione delle robbiane. La guerra interruppe il progetto e provocò danni ingenti alla Collegiata e alle opere d’arte del Museo. Soltanto nel 1956 si giunse alla riapertura del Museo secondo il progetto dell’allora Soprintendente Guido Morozzi e l’ordinamento di Umberto Baldini. Al Museo, articolato su due piani in sei stanze, più la loggia coperta prospiciente il chiostro, si accedeva dal cortile della Collegiata. Alcune soluzioni museografiche, come i grandi lucernari che garantivano l’ingresso della luce naturale dall’alto, nel corso degli anni si sono rivelate particolarmente nocive per le opere custodite, a causa dei bruschi sbalzi di temperatura. Per questo nel 1990 si è reso necessario un intervento di ristrutturazione, teso a eliminare non solo l’effetto serra, ma anche a mettere a norma l’impiantistica e adeguare l’allestimento a più attuali principi di correttezza storica e godibilità estetica.
Il Museo della Collegiata è uno dei più antichi musei ecclesiastici d’Italia e conserva diversi capolavori databili tra il XIII e il XVII secolo provenienti dalle chiese del piviere empolese. La prima collezione vantava 54 opere, i due terzi di quella attuale, ma già con tutte o quasi le presenze più significative. Figurano, tra l’altro, i dossali dei Botticini, il Trittico di Lorenzo Monaco proveniente da San Donnino e alcune opere donate con generosità dai privati che, sin dall’inizio, riconobbero il ruolo culturale
svolto dal museo. Una delle opere più importanti, la piccola Maestà di Filippo Lippi, fu donata da Carlo Romagnoli; ad accrescere con grande liberalità ed entusiasmo il patrimonio del museo si aggiunsero in seguito donazioni di altre illustri famiglie empolesi come i Del Vivo, i Cannoni, i Bogani. In questa esibizione di generosità non poteva mancare la famiglia Salvagnoli a cui vanno riferiti sia il tondo robbiano con Dio Padre, ma soprattutto il dossale del San Sebastiano di Antonio Rossellino, opera celebrata da Vasari e ritenuta, tra Otto e Novecento, uno dei vertici della statuaria rinascimentale. Durante la Seconda Guerra Mondiale Vennero distrutti, oltre al soffitto della Collegiata, anche alcuni dipinti ricoverati nel Museo: la Deposizione di Raffaello Botticini, l’Esaltazione della Croce e l’Ultima Cena del Cigoli, la Visione dell’Apocalisse di Francesco Ligozzi e la Presentazione al tempio di Jacopo da Empoli.
L’ultimo consistente incremento di opere d’arte nella collezione risale al 1956 con l’ingresso di alcuni capolavori, quali l’Annunciazione di Bernardo Rossellino e il San Nicola da Tolentino di Bicci di Lorenzo.
Il percorso inizia al piano terra, dove, oltre ad alcune opere scultoree di grande pregio, come l’elegante Madonna col Bambino di Mino da Fiesole, sono esposti il Fonte battesimale attribuito a Bernardo Rossellino e lo straordinario affresco staccato raffigurante il Cristo in pietà di Masolino da Panicale. A Empoli, altre testimonianze dell’opera di questo celebre artista si possono trovare nella Cappella di Sant’Elena della vicina Chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani, parte del percorso museale.
AL primo piano è allestita la pinacoteca dove i dipinti sono presentati in ordine cronologico: dalle opere più antiche, come il polittico dell’anonimo artista pistoiese noto come Maestro del 1310, a quelle pienamente quattrocentesche, tra cui due trittici di Lorenzo Monaco e la piccola Maestà di Filippo Lippi, fino ad arrivare alle opere dei Botticini. A loro si deve la decorazione pittorica dei due monumentali tabernacoli provenienti dalla Collegiata, il Tabernacolo di San Sebastiano, realizzato da Francesco Botticini e Antonio Rossellino e il Tabernacolo del Sacramento di Francesco e Raffaello Botticini. Sulle pareti del loggiato che si affaccia sul chiostro la visita si conclude con un repertorio di terrecotte invetriate delle botteghe dei Della Robbia e del Buglioni.
Museo della Collegiata di Sant’Andrea
Piazzetta della Propositura, 3
50053 Empoli (Fi)
Telefono: +39 0571 757067
Email: empolimusei@comune.empoli.if.it
Orari: al martedì alla domenica 10:00 – 19:00